Il gusto musicale è frutto della personalità di ognuno di noi, ma tutt’oggi si indaga per capire quali caratteristiche generali rendono una canzone apprezzabile, popolare, bella.
Se siete ballerini, sapete quanto le giuste canzoni siano importanti per le lezioni, le coreografie, le serate danzanti ecc. Se invece siete semplici appassionati, sono certa sia interessante provare a scoprire ad esempio perché sia diventata virale “Jerusalema”.
Partiamo proprio da questo brano. Non penso che qualcuno non lo ricordi, ma comunque vi riporto qualche dato: “Jerusalema” è uscita nel 2019 e in una settimana ha ottenuto il primo milione di visualizzazioni. È un brano di Master KG, che nel 2020 ha provocato un fenomeno che definirei “Effetto Jerusalema”. Lanciata in Angola come una challenge, in poco tempo ha spopolato ovunque, portando con sé l’allegria delle sue note. La semplicità dei passi proposti su YouTube la ha trasformata in una moderna Macarena, e nonostante l’incomprensibilità dei versi originali, questa canzone ha coinvolto tutto il mondo.
Ma veniamo al dunque. Una ricerca del 1995 ha dimostrato che tendenzialmente amiamo la musica che presenta un battito simile al nostro cuore, tra i 65 e i 75 battiti per minuto o BPM. Tutt’altro ragionamento si applica alla musica su cui si balla. Un mito popolare ci svela che è 128 BPM il numero magico, come emerge anche da una scena del film “We are your friends”.
I BPM determinano il ballo che si può fare su quel determinato brano e secondo la leggenda più una canzone si avvicina ai 128 BPM e maggiore è la possibilità che gli uditori si sentano coinvolti corporalmente e emotivamente. La cosa curiosa è che con una svelta analisi, oggi ho scoperto che tanti dei principali tormentoni e canzoni da balli di gruppo degli ultimi anni hanno circa 128 BPM. Oltre a “Jerusalema” pensiamo a “Barbie Girl”, “Blue” degli Eiffel 65, “Balada” di Gustavo Lima, “Maracaibo”, “Waka Waka”, ma anche “Sofia” di Alvaro Soler ecc.
Non so quanto questo mito sia vero, e sono cosciente che ogni ballo (Salsa, Hiphop o Polka) ha un range di BPM che lo caratterizza in modo specifico, ma un consiglio per i ballerini c’è: affidiamoci al giudizio delle “folle” sulla musica perché quei brani popolari, commerciali, in voga, sono di sicuro quelli più adatti a coinvolgere la maggioranza delle persone.
Sara Fiorino